E’ l’ora giusta, in inverno, per una passeggiata nel bosco.
In Appennino, a Febbraio, a quell’ora quasi tutti quelli che possono stanno ancora dormendo o, nella migliore delle ipotesi, si sono appena alzati e, lentamente, pigramente, si aggirano per casa. Gli altri stanno andando al lavoro o a scuola. Pochi, pochissimi, sono già sul sentiero; dunque, se sei fra questi, sei sostanzialmente solo.
Silenzio.
O quasi: i primi cinguettii, che il sole comincia a fare capolino da dietro la collina e il bosco comincia a risvegliarsi. Il più rumoroso, comunque, rimani tu. Gli scarponi scricchiolano sulle foglie ghiacciate, o, se già scongelate dai primi raggi di sole, le fanno frusciare. Le braccia accompagnano i passi, avanti e indietro e le maniche strisciano sui fianchi. Un rumore lieve, trascurabile in città: qui, quasi un frastuono.
Speri comunque di non essere di disturbo ai legittimi padroni di casa: volpi, tassi, caprioli, falchi e forse, chissà, cervi e lupi. Forse, se non fai troppo rumore (e odore) potresti anche riuscire a vedere i più ritardatari, quelli che ancora non si sono addentrati nel fitto del bosco, lontano dai sentieri, prima dell’arrivo del giorno e, con lui, dei minacciosi umani e dei loro caotici traffici.
E infatti, vicino ad un laghetto, scorgi tre caprioli che attraversano il sentiero, balzando tra i rami, allarmati dalla tua presenza. Scopri che non sono affatto animali silenziosi, i loro balzi provocano sordi rimbombi sul terreno, i loro corpi spostano e spezzano i rami, rivelandone la presenza. E poi latrano, non li avevi mai sentiti.
Ne ammiri l’eleganza, ti fermi, immobile, sperando che si lascino osservare. Realizzi che se fossero stati fermi, tra i rami, probabilmente non li avresti nemmeno visti, non ti saresti accorto della loro presenza.
La luce del mattino è fantastica, calda; il sole è basso, i raggi colpiscono, radenti, la vegetazione che riposa, in attesa della primavera. E allora scatti, che ti sei portato la reflex, ma anche l’otturatore fa rumore e ti sembra di disturbare.
Scopri che ne è valsa la pena. E sabato si replica.