Ancora un po’ di immagini dall’EXPO.
Padiglione Azerbaijan (sì, lo ammetto: ho dovuto aprire Google per esser certo di averlo scritto bene!): Molto notevole, divertente, colorato e interattivo. Si compone di tre sfere trasparenti, dentro cui il visitatore cammina e guarda, tocca, annusa. Molto scenografico. E anche le parti di collegamento meritano, se non altro per le aiuole di fiori hi-tech variopinti che si accendono se sfiorati con le mani. Non ve ne staccherete più!
Padiglione Kazakistan (qui ero un po’ più sicuro, ma ho controllato lo stesso): Bello fino a metà, strepitoso alla fine. Non so se svelarvi perchè… non ve lo svelo.
Padiglione Regno Unito: Esperienza sensoriale in mezzo ad api e uccellini. Detto così, verrebbe da pensare che è una figata. Non è così. E’ un giardino sopraelevato in cui si sentono i rumori che normalmente si sentono al parco. La parte bella è l’alveare metallico in cui si entra.
Padiglione Spagna: bottiglie appese al soffitto, rampe di legno lunghissime, piatti in tutte le pareti su cui proiettano immagini… le solite cose, insomma. Ah, e su un grande schermo il filmato del molleggiato che spreme l’uva ne “Il bisbetico domato”, audio compreso: davvero arduo non fermarsi a (ri)guardare.
Padiglione Italia: da fuori io lo trovo fantastico, ma si sa, de gustibus non est disputandum. Non sono entrato. Perchè? C’era una coda enorme (non facevano entrare in quel momento perchè aspettavano la delegazione del Turkmenistan – ah, questo l’ho controllato altrochè – con premier al seguito) e ancora troppo da vedere. Se ci torno, entro. Ma se ci torno, naturalmente, Murphy vuole che quel giorno ci saranno Obama e il Papa in visita.