Verso un altro Pianeta

Siamo partiti per un lungo viaggio. Molto lungo, e non si torna indietro. Mai più, neanche per una breve visita, nemmeno per un saluto. Dove andiamo si rimane, per sempre, perchè si va su un altro pianeta.

E’ un’esperienza del tutto nuova per noi, ma conosciamo molte persone che sono già là. Ne parlano benissimo, per lo più. Tutti ne hanno sentito parlare, molti prima o poi ci si trasferiscono, in molti provano ad andare ma poi sono costretti a tornare.

La cosa che più ci raccontano è che là i punti di riferimento sono completamente diversi da qui. Le priorità della vita si rivoluzionano, quando infine si arriva. La tua stella polare, il centro delle tue attenzioni, non è quella che si vede da qui, è completamente diversa. Si comincia a pensare e ad agire in funzione del nuovo fulcro, nulla assume più importanza di questo.

Dicono anche che all’inizio ci vuole un po’ ad abituarsi. Spesso si perde il sonno, e ciò può acuire le tensioni e lo stress. Ma poi le cose si appianano e la soddisfazione che se ne ottiene ripaga di gran lunga gli sforzi. Nessuno mi ha raccontato di essersi pentito. E’ un viaggio dal risultato sicuramente soddisfacente.

Tuttavia siamo emozionati. Il viaggio è ancora lungo, abbiamo tempo per prepararci all’idea, ma è impossibile prevedere esattamente come sarà la vita là. I racconti e le storie che si sentono sono tantissimi e molto diversi, ma tutti sono d’accordo sul fatto che bisogna esserci per capire.

E allora andiamo, godendoci il viaggio e attendendo con pazienza l’arrivo. Sarà una grande avventura, la migliore possibile.

Il nome della destinazione? “Diventare Papà e Mamma

Mamma mia!

Poichè “la mamma è sempre la mamma”, specialmente, pare, per noi italiani, lasciatemelo dire: Buon Compleanno mamma!

E complimenti a mia sorella, che ha procurato la torta, e a nostra nipote (dei miei, in qualità di nonni, e nostra, in qualità di zii), che ci ha intrattenuto con balletti e coerografie, coadiuvata dalla sua amichetta, gradita ospite a cena.

La torta era bella e, credetemi, anche deliziosa!

“Mom is always mom”, especially for italian people, so let me say: Happy Birthday mom!

And congratulations to my sister, who found the cake, and to our nephew, who entertained us with dance, helped by her friend, our nice guest for dinner.

The cake was beautiful and, believe me, also delicious!

Sicurezza è un morbido cagnetto!

Questa è Selly. Anzi, era. Cioè, è ancora Selly, solo che è cresciuta. E’ il cane di mia moglie, cioè un po’ anche il mio, visto che ovviamente viviamo insieme. E visto che anche a me tocca portarla fuori nelle gelide serate di inverno, magari sotto la pioggia, o ad agosto, sotto il sole cocente, che caldo o freddo i bisogni van fatti. E poi io sono il suo preferito, ma questo mia moglie non lo ammetterà mai.

La foto è del 18 Maggio 2004, il giorno in cui è arrivata. Me lo ricordo bene: mia moglie era la mia morosa, e come di consueto ero da lei a studiare. Era primo pomeriggio. Già da qualche tempo avevo fatto pressing su suo padre, affinché acconsentisse a prendere un altro cane (la prima, l’amatissima Sissi, se ne era andata da qualche anno. Il dolore che causò la sua dipartita convinse il padre a non prendere più animali. Evidentemente, ci ripensò).

Insomma, eravamo lì che studiavamo, in cucina, un giorno come un altro, quando suo padre entrò. Capitava di frequente, lui abitava lì. Stavolta però si piazzò di fronte a noi, come ad attendere qualcosa. Lo guardammo inebetiti, senza capire cosa volesse, con lo sguardo un po’ impaziente che solo due studenti già troppo stressati dagli impenetrabili teoremi di analisi matematica (per me) o dalle procedure penali (per lei) possono avere. Dopo qualche istante di sguardi reciproci, udiamo un flebile scampanare; e vediamo far capolino nella porta, a non più di 12 centimetri da terra, la testa del cosino che vedete sopra. Al collo, un biglietto di auguri, giacchè il 20 maggio è il compleanno di Barbara.

La reazione della studentessa è pacata: come neanche la Cagnotto campionessa europea, si tuffa sul pavimento abbracciando dolcemente (?) il cucciolo (spaventandolo a morte, secondo me, circostanza naturalmente negata dalla neotuffatrice).

Da allora, Selly è la nostra fedele compagna di tutti i giorni: quattro uscite, una immancabile giocata serale (e attenzione, Natale, Capodanno, Ferragosto, Pioggia, Neve, grandine, febbre, varicella o chissà cos’altro, non c’è verso: BISOGNA giocare!), compagnia continua. E se c’è una cosa su cui puoi contare, una sola certezza nella vita, bhè, certamente è il suo affetto, la sua disponibilità a starti vicino.

Di seguito, Selly com’è oggi, durante una sessione di gioco all’aperto. E’ cambiata, lo so, e anche le giocate sono meno intense e più brevi, che dieci anni, per un cane, son mica bruscolini. Ma l’entusiasmo, quello no, non è cambiato.